Malware fileless: una nuova minaccia

Chi si occupa di cybersicurezza sa bene che le attuali tecniche di difesa sono quotidianamente messe alla prova da nuove minacce pronte a compromettere l’integrità dei dati e la privacy delle persone. Tra queste, i malware fileless rappresentano avversari particolarmente ardui da contrastare, in quanto operano al di sotto dei radar delle tradizionali difese informatiche, sfruttando la memoria RAM dei computer per eseguire attacchi senza lasciare tracce sui supporti di memorizzazione fisica. Questa natura elusiva rappresenta una sfida significativa per gli esperti di sicurezza, costringendoli a rivedere e aggiornare continuamente le loro strategie di difesa.

Il nemico invisibile

Caratterizzati dalla loro capacità di operare senza scrivere file sul disco fisso, i malware fileless sfruttano processi legittimi del sistema e tecniche avanzate per eludere il rilevamento. Attraverso l’uso di script, macro dannose e strumenti integrati come PowerShell, questi malware rappresentano una minaccia particolarmente insidiosa che richiede un approccio di sicurezza avanzato per essere efficacemente affrontata.

Diverse tipologie

Esistono diverse tipologie di malware fileless, ognuna con caratteristiche e obiettivi specifici. Alcune sfruttano vulnerabilità software, altre si avvalgono di script WMI (Windows Management Instrumentation) o PowerShell, mentre altre ancora effettuano l’hijacking del registro di sistema per avviare processi malevoli.

I malware fileless si diffondono in diversi modi, tra cui l’exploit di vulnerabilità software: un esempio classico è l’uso di macro infette in documenti Office, o agiscono sfruttando le funzionalità native del sistema operativo, come il registro di sistema o PowerShell, per eseguire codice malevolo senza lasciare tracce evidenti su disco.

Tecniche di difesa

La difesa contro i malware fileless richiede un approccio che include la formazione degli utenti, l’adozione di password robuste e il rispetto delle policy aziendali, oltre all’integrazione di protezioni antimalware tradizionali con funzionalità di prevenzione, rilevamento e risposta basate su analisi comportamentale e monitoraggio di attività anomale.

Come misure di sicurezza specifiche, è importante limitare l’uso di applicazioni a rischio e adottare precauzioni, per esempio assicurandosi che le macro richiedano conferma all’utente prima dell’esecuzione. Inoltre, è fondamentale seguire le buone pratiche di sicurezza informatica: evitare di aprire allegati o link sospetti, utilizzare dispositivi USB con cautela e scaricare software solo da fonti affidabili.

È di importanza fondamentale aggiornare regolarmente software e sistema operativo per correggere vulnerabilità sfruttabili dai malware.

Ransomware nel cloud

Tuttavia, i malware fileless non sono gli unici protagonisti nella scena delle minacce informatiche del 2024. Il panorama vede gli attacchi ransomware sempre più mirati ai servizi cloud. Questi rappresentano una delle minacce più insidiose e in continua evoluzione nel panorama della sicurezza informatica. Con la crescente adozione del cloud computing da parte delle aziende di ogni dimensione, per sfruttare i vantaggi in termini di scalabilità, efficienza e costi, emerge parallelamente un aumento della superficie di attacco esposta a cybercriminali sempre più sofisticati.

Gli attacchi malware nel cloud possono assumere diverse forme, inclusi ransomware, trojan, virus e worm, progettati per infiltrarsi in ambienti cloud, compromettere dati sensibili, interrompere operazioni critiche o ottenere accessi non autorizzati a risorse aziendali vitali. La natura elastica e distribuita del cloud, pur essendo uno dei suoi maggiori punti di forza, può anche facilitare la diffusione di malware, se non adeguatamente protetta con misure di sicurezza robuste.

Uno dei fattori di rischio è la configurazione errata dei sistemi e delle applicazioni cloud, che crea vulnerabilità sfruttabili dagli hacker. Gli attacchi malware nel cloud sono una minaccia reale per le aziende di tutte le dimensioni. Adottare le giuste misure di sicurezza è fondamentale per proteggere i dati e le infrastrutture aziendali.

Soluzioni concrete

Hypergrid può essere d’aiuto in entrambe le situazioni. HyperSafe è una soluzione di sicurezza informatica gestita che protegge le infrastrutture aziendali dalle minacce cyber. Questo servizio chiavi in mano offre monitoraggio 24/7, test di vulnerabilità con simulazioni di attacchi, e impiega le tecnologie più avanzate per la difesa contro manomissioni e intrusioni. Garantisce un’analisi dettagliata dell’infrastruttura aziendale per identificare vulnerabilità, utilizzando strumenti sempre aggiornati e i database Cisco Talos per una protezione efficace. HyperSafe si adatta rapidamente a nuove minacce, assicurando la massima priorità alla sicurezza della rete aziendale. 
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yCloud invece rappresenta una soluzione IaaS (Infrastructure-as-a-Service) progettata per soddisfare le esigenze delle imprese e degli enti pubblici che desiderano implementare o ottimizzare la propria infrastruttura IT attraverso il cloud computing. Questo servizio si distingue per la sua capacità di fornire piattaforme virtualizzate, consentendo ai clienti di configurare e gestire l’infrastruttura IT in modo flessibile e in linea con i propri requisiti operativi e di qualità.

Hypergrid, azienda certificata e qualificata da ACN per la fornitura di servizi cloud, si impegna a garantire elevati standard di sicurezza e affidabilità. La qualificazione ricevuta per il servizio yCloud evidenzia il rispetto di rigorosi criteri di sicurezza e gestione, fondamentali per le aziende e la Pubblica Amministrazione.

Tra i servizi offerti da yCloud, il yCloud Backup merita una menzione particolare. Questo servizio offre capacità di archiviazione adeguata alle esigenze dei clienti, assicurando che i dati siano gestiti internamente, senza la necessità di appoggiarsi a datacenter esterni. Questo approccio incrementa la sicurezza, offrendo alle aziende una soluzione di backup affidabile e controllata.

La sicurezza è garantita attraverso l’implementazione di sistemi di sicurezza perimetrale, autenticazione forte e VPN con autenticazione a due fattori (2FA), elementi chiave per la protezione dei dati nel contesto attuale di minacce informatiche. 
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Resilienza Zero Trust

Per contrastare la crescente sofisticazione delle minacce informatiche, è fondamentale adottare un approccio alla sicurezza che includa non solo la difesa perimetrale ma anche la formazione degli utenti, l’implementazione di politiche di sicurezza stringenti e l’adozione di soluzioni di sicurezza avanzate.

Questo approccio è fondamentale per le Pubbliche Amministrazioni e gli enti che trattano grandi quantità di dati. In questo contesto, il modello di sicurezza Zero Trust emerge come una strategia chiave, promuovendo l’idea che nessun utente o dispositivo debba essere fidato implicitamente e che ogni tentativo di accesso debba essere sempre verificato.

Il modello Zero Trust opera secondo il principio “non fidarti mai, verifica sempre”. A differenza dei modelli tradizionali di sicurezza informatica, che potrebbero assumere che tutto ciò che si trova all’interno della rete aziendale sia sicuro, il modello Zero Trust tratta ogni tentativo di accesso alla rete come se provenisse da una fonte non affidabile. Questo significa che ogni utente, dispositivo o applicazione che cerca di connettersi alla rete aziendale deve essere verificato e autenticato prima di concedere l’accesso, indipendentemente dalla loro posizione o se l’accesso avviene all’interno o all’esterno del perimetro di sicurezza tradizionale.

Hypergrid può aiutare con servizi e configurazioni basate su questo modello, che includono una verifica rigorosa dell’identità attraverso metodi di autenticazione multi-fattore, il minimo privilegio, la microsegmentazione della rete e l’ispezione e registrazione del traffico per rilevare attività sospette.

L’approccio Zero Trust è particolarmente rilevante in un contesto in cui l’uso di cloud computing, dispositivi mobili e lavoro da remoto è diffuso, poiché queste tecnologie sfumano i confini tradizionali della rete aziendale e richiedono un nuovo modello di sicurezza che possa adeguarsi a questi cambiamenti.

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