5G e l’Internet delle cose: i rischi per la sicurezza

Si chiama IoT ed è l’acronimo di Internet of Things ovvero l’Internet delle cose, una tecnologia che inizialmente ha avuto successo nelle nostre case con i dispositivi “smart” per l’automazione domestica: videocamere di sicurezza che rivelano qualsiasi movimento e se non riconoscono le persone che vivono in quella casa inviano un segnale d’allarme, lampade in grado di generare a comando qualsiasi tonalità e che possono essere controllate a distanza, sistemi di riscaldamento e condizionatori che, tramite il rilevamento della posizione dello smartphone, si attivano quando stiamo per tornare a casa e si spengono quando usciamo. Speaker audio con assistenti digitali a cui possiamo chiedere informazioni di qualsiasi genere o di suonare la nostra playlist preferita. Ovviamente, capite le potenzialità di questa tecnologia, IoT è stata rapidamente estesa all’uso aziendale crescendo di anno in anno in quasi tutti i settori. Secondo un recente report di Kaspersky Lab, nel 2019 il 61% delle aziende a livello globale e il 69% in Italia, ha implementato applicazioni IoT. Il vantaggio è che questa tecnologia offre risparmio economico e maggiore efficienza produttiva, lo svantaggio sono i rischi per la sicurezza: più dispositivi sono connessi, maggiore è la possibilità che i cybercriminali posso entrare nella rete aziendale per rubare informazioni. Secondo Gartner, la nota multinazionale che si occupa di ricerca e analisi nel campo della tecnologia dell’informazione, entro il 2025 avremo circa 25 miliardi di connessioni IoT. Tutto questo senza considerare che con l’arrivo della tecnologia 5G, l’Internet delle cose entrerà con forza in settori strategici come quello ospedaliero, nel trasporto, nella logistica, e nella produzione automatizzata.

La “smart city”

Erroneamente, il 5G viene spesso semplicemente indicata come la tecnologia che renderà migliori e più veloci le connessioni dei nostri smartphone ma la realtà è ben diversa. Di fatto il 5G rappresenta il futuro dell’Internet delle cose, dato che è in grado di garantire una latenza del segnale inferiore al millisecondo sulle reti wireless. Questa reattività è una caratteristica che in futuro permetterà una perfetta gestione in controllo remoto di macchinari industriali di alta precisione, strumenti ospedalieri (con la possibilità di condurre operazioni a distanza), e perfino il controllo di vetture a guida autonoma. Il 5G è anche una tecnologia essenziale per il concetto di Smart City, le città del prossimo futuro che avranno bisogno di appoggiarsi a infrastrutture wireless veloci per controllare sistemi di illuminazione, telecamere di sicurezza, semafori intelligenti, trasporti automatizzati e molto altro ancora…

Problemi in vista?

In realtà il problema è già reale e concreto, nel report di Kaspersky Lab citato in apertura, è emerso che il 42% delle aziende e delle pubbliche amministrazioni europee si trova a fronteggiare incidenti di sicurezza informatica che hanno come obiettivo proprio i dispositivi connessi. Questo dato conferma la necessità di proteggere con attenzione le applicazioni IoT: è quindi fondamentale per le aziende che, prima di attivare dei servizi iOT, facciano eseguire approfondite analisi per la verifica dei sistemi e delle infrastrutture. Si tratta di un compito da assegnare ad aziende esperte nel settore delle sicurezza come Hypergrid, che dispone di un team in grado di verificare con le più aggiornate tecnologie gli standard di sicurezza del sistema, sia per le aziende private per sia per gli enti che forniscono servizi ai cittadini. Oltre a indicare le eventuali vulnerabilità rilevate, Hypergrid è in grado di proporre le soluzioni per eliminare il problema.

Per una consulenza e maggiori informazioni sui servizi offerti da Hypergrid contattateci all’indirizzo: info@hypergrid.it

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