
Nel 2025 la sicurezza informatica è diventata per le PMI italiane un fattore di continuità operativa e di crescita, non solo una voce di costo. Gli attacchi crescono per volume e sofisticazione (phishing, ransomware, AI a supporto degli aggressori) mentre permangono tre nodi critici: carenza di competenze interne, eccessiva frammentazione degli strumenti di difesa e sovrastima della propria maturità. Allo stesso tempo, molte PMI hanno avviato percorsi di modernizzazione IT e intendono aggiornare le soluzioni di sicurezza, con un interesse crescente verso l’AI e i servizi gestiti.
L’obiettivo di questo articolo è indicare una traiettoria chiara e praticabile: trasformare la cybersecurity in leva per ridurre il rischio e accelerare il business. Meno complessità e più controllo, tempi di risposta più brevi, formazione e partnership tecnologiche solide. È qui che l’approccio Hypergrid, con soluzioni integrate e servizi gestiti, aiuta le PMI a passare dall’illusione di essere “abbastanza protette” alla capacità concreta di prevenire, reagire e ripartire più velocemente.
PMI italiane: dove siamo davvero
Secondo il Cisco Cybersecurity Readiness Index 2025 (clic al link), nell’ultimo anno circa il 33% delle PMI italiane ha subito almeno un attacco, ma la percezione interna resta sorprendentemente ottimista: la maggior parte si considera “abbastanza pronta” ad affrontare nuove minacce. È uno scarto pericoloso tra sensazione e realtà operativa. Da un lato, l’80% delle imprese dichiara difficoltà nel reperire o formare competenze specialistiche: team ridotti, ruoli ibridi e priorità concorrenti rendono complesso costruire capacità di prevenzione e risposta davvero continuative. Dall’altro, molte organizzazioni hanno accumulato soluzioni eterogenee nel tempo: tra undici e quaranta strumenti che non dialogano fra loro, con il risultato di una visibilità frammentata, processi manuali e tempi di reazione più lenti del necessario.
Eppure, qualcosa si muove. Circa il 30% delle PMI sta pianificando una modernizzazione completa dell’infrastruttura nei prossimi due anni, quasi tutte intendono aggiornare o ristrutturare le soluzioni di sicurezza, cresce l’interesse per l’intelligenza artificiale e una quota significativa ha già aumentato i budget dedicati. La domanda chiave, quindi, non è se investire, ma come farlo con criterio: consolidare dove serve, automatizzare ciò che è ripetitivo, mettere al centro identità e accessi, e misurare i risultati con indicatori legati alla continuità del business.
L’ottimismo pericoloso
Nelle PMI italiane è diffusa una fiducia che spesso non regge alla prova dei fatti. La percezione di essere “abbastanza protetti” nasce da segnali fuorvianti: incidenti sfiorati che non vengono registrati, periodi di apparente tranquillità scambiati per sicurezza, audit superati che diventano sinonimo di resilienza. In realtà, molte organizzazioni faticano a vedere ciò che non monitorano: accessi anomali, configurazioni deboli mai riviste, sistemi esposti che nessuno ha in carico. A complicare il quadro c’è la rapidità con cui gli attaccanti evolvono tattiche e strumenti, mentre internamente restano processi lenti e frammentati.
Spezzare questo circolo richiede un cambio culturale prima ancora che tecnologico. La sicurezza non è un “bollino” da apporre una volta l’anno, ma un processo continuo. Si osservano i segnali deboli, si misurano i tempi di rilevazione e risposta, si accetta che l’incidente non è un’eccezione ma una variabile da gestire. In questa transizione partner come Hypergrid aiutano a mettere a fuoco i rischi reali, ridurre le superfici di attacco e accorciare i tempi tra l’allarme e il ripristino.
Competenze e organizzazione
La tecnologia non basta se manca una squadra che la governi. Nelle PMI il tema non è solo “quante persone”, ma quale modello operativo. Spesso il responsabile IT si trova a ricoprire anche il ruolo di security manager, con poco tempo per governance e risposta agli incidenti. Il risultato è un’attenzione episodica: si compra uno strumento, si configura il minimo indispensabile e ci si ferma finché non accade qualcosa.
Una base più solida parte da ruoli chiari e responsabilità definite: chi decide le priorità, chi approva le policy, chi valuta i rischi e chi interviene in caso di allarme. A questo si affianca un piano di crescita delle competenze realistico: formazione per tutto il personale, addestramento per chi gestisce gli incidenti ed esercitazioni periodiche per testare la catena decisionale. Laddove non è sostenibile costruire tutto in casa, i servizi gestiti diventano un acceleratore: monitoraggio continuo, rilevazione e risposta orchestrata, threat intelligence e report comprensibili per il management.
Hypergrid opera su questo confine tra organizzazione e tecnologia: porta un SOC e metodologie già collaudate, integra gli strumenti esistenti e trasferisce pratiche operative che restano all’azienda. L’obiettivo non è sostituire le persone interne, ma metterle nelle condizioni di governare la sicurezza con continuità, riducendo complessità e aumentando il controllo.
Frammentazione tecnologica
Molte PMI hanno costruito la propria difesa a strati casuali: un antivirus storico, un firewall, qualche filtro email, un EDR installato in emergenza e diversi servizi cloud configurati in modo disomogeneo. Il risultato è un mosaico di console, avvisi sovrapposti e dati che non si parlano. La frammentazione rallenta l’individuazione degli incidenti, moltiplica i falsi positivi e lascia zone d’ombra proprio dove servirebbe più visibilità.
La soluzione non è aggiungere l’ennesimo prodotto, ma intraprendere un percorso di consolidamento. Quando il budget è limitato, le priorità la detta ciò che espone l’azienda ogni giorno. Si parte da identità e posta, le principali porte d’ingresso per accessi abusivi e phishing. Si estende la protezione agli endpoint con reale capacità di contenimento, si garantiscono backup e ripristino testati e si adotta una piattaforma che correla gli eventi e automatizza la risposta. In parallelo la rete va segmentata per limitare i movimenti laterali e le configurazioni devono restare sotto controllo, eliminando le esposizioni più banali.
L’investimento ha senso quando produce effetti concreti: meno superfici attaccabili, rilevazione e risposta più rapide, ritorno all’operatività in tempi brevi. Hypergrid lavora esattamente qui: seleziona e integra le tecnologie giuste, e misura con indicatori semplici quanto in fretta si vede, si reagisce e si riparte.
La ricetta Hypergrid per le PMI
Per uscire dalla trappola del “più tool, meno sicurezza” serve una regia unica che unisca tecnologia, processi e persone. Hypergrid parte da qui: una governance chiara, policy semplici e misurazioni leggibili anche dal management. Su queste basi nasce una piattaforma, dove identità e accessi diventano il nuovo perimetro, la rete è segmentata e protetta, gli endpoint dialogano con un motore di rilevazione e risposta e tutti i servizi aziendali, dalla posta al cloud fino alle applicazioni, sono gestiti in un’unica console.
Hypergrid consolida ciò che l’azienda già possiede e aggiunge solo ciò che serve davvero. Le tecnologie per identità, MFA, accesso sicuro e protezione di rete creano una telemetria coerente su cui orchestrare la risposta. I servizi completano il sistema: HyperDLP per la protezione dei dati, HyperMail, SecureMail e Mail Archive per la sicurezza della posta, HyperFilter per il controllo dei contenuti, HyperDMZ e HyperVPN per la segmentazione sicura, Security Data Recorder per registrazione tecnica, consulenze per la gestione della compliance e yCloud per backup e disaster recovery. Tutto è monitorato dal SOC Hypergrid, operativo ventiquattr’ore su ventiquattro, che automatizza gli interventi e riduce i tempi di risposta.
Dalla teoria alla pratica
Le PMI italiane sono davvero a un bivio: continuare con difese frammentate e ottimismo di facciata oppure scegliere un modello più semplice, misurabile e capace di reagire in fretta. La strada è chiara: consolidare ciò che conta, mettere identità e accessi al centro, automatizzare la rilevazione e la risposta, allenare le persone e legare ogni decisione di sicurezza alla continuità operativa. È così che la cybersecurity smette di essere un costo e diventa un acceleratore di business.
Se vuoi trasformare questa visione in risultati, Hypergrid ti affianca con una regia unica. Valutiamo insieme la tua esposizione reale, definiamo una roadmap per ridurre il rischio e configuriamo una piattaforma con SOC e servizi gestiti che restituisca visibilità, controllo e tempi di risposta più brevi.
Contattaci! Con una consulenza gratuita potrai scoprire come possiamo aiutarti.
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