IDG ovvero l’International Data Group, è una nota realtà specializzata in report di ricerca in ambito tecnologico. Insieme alla sua consociata IDC, International Data Corporation, ha presentato uno studio intitolato Global Data Sphere che sviluppa in dettaglio (a livello mondiale) le previsioni sull’uso e la crescita della gestione dei dati in cinque anni, partendo dal 2022 fino al 2026. I dati sono stati analizzati per diversi segmenti tra cui consumer/enterprise, area di appartenenza, tipologia e tipo di distribuzione (cloud/non cloud). I risultati indicano chiaramente che le dimensioni dei dati in questo periodo raddoppieranno e che, elemento ancora più importante, l’Enterprise Data Sphere crescerà più del doppio della Consumer Data Sphere, esercitando enormi pressioni sulle organizzazioni aziendali in ambito di gestione e protezione dei dati.
Di conseguenza, è logico pensare che questa crescita esponenziale porterà a un massiccio passaggio
al cloud: sia per la virtualizzazione delle macchine, sia per l’archiviazione dei contenuti. Come ben sappiamo, i servizi cloud offrono vantaggi significativi nella riduzione dei costi di gestione grazie alla parziale eliminazione dell’obsolescenza del parco macchine, alla scalabilità dei servizi e alla flessibilità dell’archiviazione.
Altri dati di tendenza appaiono nelle previsioni Gartner, società che dal 1979 si occupa di consulenza strategica, ricerche di mercato e report nel campo della tecnologia dell’informazione, le cui analisi indicano che a partire dal 2023 la spesa totale degli utenti finali (a livello mondiale) per i servizi cloud raggiungerà cifre record destinate a crescere ulteriormente nei prossimi anni.
Questa corsa al cloud apre problemi importanti per la gestione della sicurezza dei dati in particolare quando si tratta di dati sensibili. Infatti il cloud, pur essendo più sicuro di una comune infrastruttura non è esente dagli incidenti di sicurezza. Nel Rapporto CLUSIT 2023 è presente l’interessante analisi che evidenzia i principali (e più comuni) incidenti di sicurezza, che nel 2022 ha visto l’importante crescita del phishing, seguita dalla compromissione dell’account, dal ransomware (e altri attacchi malware), fino ad arrivare agli attacchi diretti mirati all’infrastruttura cloud del provider.
Prima di eseguire un passaggio al cloud, l’azienda deve essere consapevole dei possibili problemi e deve assicurasi di scegliere il provider cloud giusto: in grado di garantire sicurezza e alta reattività d’intervento in modo da potere risolvere eventuali problemi in tempi brevi.
Per fare in modo che il passaggio al cloud sia eseguito nel modo migliore, anche le aziende che richiedono il servizio devono organizzarsi al meglio. Per esempio, in collaborazione con il provider è necessario definire le priorità di elaborazione e archiviazione nel cloud. Questo perché il passaggio da “on-premise” a “cloud” nella maggior parte dei casi non può essere istantaneo. Per esempio, durante il trasferimento dei dati in cloud è consigliabile classificarli per garantire il loro corretto posizionamento.
Con la stipulazione di un contratto le aziende devono avere ben chiaro cosa chiedere al fornitore di servizi. Nel caso l’accordo preveda solo la virtualizzazione e lo storage dei dati, il provider cloud sarà responsabile della sicurezza dell’infrastruttura e delle strutture fisiche che ospitano i dati. La sicurezza delle applicazioni, dei dati elaborati (o memorizzati) in sede e dell’accesso al cloud, sono invece responsabilità del cliente che dovrà avere cura del controllo degli accessi e dei privilegi del personale, per fare in modo che gli utenti abbiano accesso solo alle risorse e agli ambienti di cui hanno effettivamente bisogno. Nel caso l’azienda non disponga di un ufficio IT è consigliabile affidarsi a un provider esperto che offra anche servizi di cybersicurezza e VPN business protetta da doppio fattore di autenticazione.
HyperGrid, con oltre vent’anni di esperienza nel settore, è in grado di supportare il passaggio e l’ampliamento al cloud di qualsiasi azienda con servizi ad hoc certificati da ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale). Il servizio yCloud si basa su (IAAS) Infrastructure-as-a-Service in cui vengono messe a disposizione dei clienti piattaforme virtualizzate in cloud pensate per imprese ed Enti che intendono ottimizzare la propria infrastruttura mantenendo elevati standard qualitativi. Allo stesso modo HyperGrid è specializzata nella fornitura di servizi per la cybersicurezza sempre aggiornati, VPN Business e progettazione e gestione delle procedure per il “disaster recovery” in azienda.
Per maggiori informazioni il sito di riferimento è https://hypergrid.it/
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